Roma 21 ottobre - Qui abitava Margherita Luti, la bella Fornarina che ispirò Raffaello Sanzio solito ristorarsi in questa locanda quando si trovò ad affrescare le pareti della vicina Farnesina su commissione di Agostino Chigi. Massimo Di Cave - architetto, pittore, scultore - sceglie gli spazi espositivi di Romolo a Via di Porta Settimiana 8, lo storico locale della Capitale sito nel cuore di Trastevere corredato con uno splendido giardino circondato da mura cinquecentesche. “Uomini e Ombre” - dal 27 Ottobre al 26 Novembre - è una preziosa raccolta di trenta tra sculture e bassorilievi che l’artista inserisce in un luogo colto, dove da sempre si coniugano arte e gastronomia in armonia ed eleganza. “Ritratti di uomini e ombre” - spiega Rosanna la Salandra che ha curato l’esposizione - “Volti, figure che esprimono pensieri, silenzi, pace e disperazione, caparbietà e insicurezza, fragilità umana”. Sculture raffiguranti uomini e donne realizzate con tecniche contemporanee utilizzando, ferro, lamiera, legno invecchiato, marmo, impasti cartacei e cartone. I materiali magicamente diventano forme e volumi, espressioni e suoni e lo spazio espositivo si anima di quel senso qualificante, essenziale dell’uomo, che è la sua spiritualità. “Figure esili, ma forti. Volti scarni, ma intensi” - afferma la Salandra - “Ombre del passato che ritorna sempre. Storie e passioni capitoline del Rinascimento si materializzano e raccontano. Sono alieni di un'altra dimensione”. Di Cave - trasteverino di nascita, professionista dalla personalità eclettica e carismatica - raduna persone e personaggi nel giardino della Fornarina dove ha trascorso l’infanzia e dove ha sviluppato il suo immaginario, la passione per l'arte, per l'architettura e l'amore per la vita”. Qui Di Cave ritorna. Ricorda con entusiasmo le colazioni e le cene e le lunghe conversazioni con la titolare Marisa Casali, con gli amici più cari e i tantissimi personaggi conosciuti in quel contesto elegante e riservato. Il giardino della Fornarina torna ad ospitare mostre e iniziative di arte e di cultura grazie all’impegno di Vittoria Biasciucci - figlia della signora Marisa - che vuole proseguire la tradizione familiare non solo legata alla buona Cucina Romana, ma anche alla Cultura e all’Arte. (http://www.massimodicave.it/) bm