Roma 1 dicembre - “Fortunatamente nella mia paura e nello smarrimento in cui vivo ancora, c’è sempre stato, per gli altri, qualcosa di irresistibilmente comico. Con i miei drammi, ho fatto sempre ridere. È un bel risultato”. Monica Vitti (dal libro autobiografico “Sette Sottane”). “Le idee più entusiasmanti spesso trovano il modo di concretizzarsi mediante condivisione ed incontro” spiega Francesca Barbi Marinetti, curatrice della mostra In Arte Monica allestita presso gli spazi de Il Margutta RistorArte a Roma aperta al pubblico dal 7 Dicembre 2012 al 4 Febbraio 2013. “Il desiderio di dedicare un evento all’attrice, al personaggio e alla donna Monica Vitti” – prosegue la curatrice – “aleggiava da tempo tra i desiderata del Margutta. La calamita carismatica di comicità e dramma che la Vitti ha generosamente saputo comunicare sulla scena e sullo schermo non ha smesso di ammaliare e divertire spettatori d’ogni età. Nonostante i lunghi anni di assenza dalla ribalta, Monica resta amatissima, forse anche più di prima. La sua forza, lo stile unico con cui ha saputo mescolare fascino e comicità, toccando corde emotive nello stabilire un contatto diretto con chiunque, esercita ancora oggi una presa vitale, tocca sensibilità contemporanee, sorprende per la fresca modernità e attualità emozionale”. L’incontro felice che ha dato via all’evento In Arte Monica è stato tra Tina Vannini e l’attrice Emanuela Tittocchia, che ha portato in scena il personaggio Monica nello spettacolo I segreti dell’anima con la regia di Vincenzo Bocciarelli. Ascoltare l’entusiasmo, la rivelazione, che ha rappresentato per la Tittocchia scoprire da vicino i tratti di umanità più personali della Vitti è stata la miccia irresistibile che ha riacceso il desiderio di Tina Vannini di riprendere e realizzare un progetto restato a lungo nel cassetto: una mostra sulla Vitti. Dall’autobiografia Sette sottane, Emanuela Tittocchia ha selezionato i brani e i tratti da portare in scena, ma soprattutto ha scoperto un’amica. “Un libro toccante – continua la curatrice - come lo è la Vitti in tutte le sue manifestazioni, che rappresenta un testamento o un ‘istruzioni per l’uso’ o un ‘non sentirti mai sola’ ad utilizzo non solo di chi l’ha amata, ma di tutti. La poesia giocosa con cui affronta argomenti dolorosi come la memoria che se ne va, è carica del suo stile in ogni battuta, pausa e ripresa, con quel peso leggero che la Vitti ci ha saputo regalare”. Ad arricchire gli spazi espositivi del Margutta RistorArte vi sono gli scatti di due i fotografi storici. Il bianconero degli scatti rubati dal ‘The king of paparazzi’ Rino Barillari si mescolano a quelli del fotografo di scena più amato dall’attrice, Sandro Borni, quest’ultimi nei quali Monica si riconosceva. In programma durante il periodo espositivo non manca, quindi, un momento di teatro coordinato e diretto dal regista Francesco Sala con la partecipazione di attori tra cui Emanuela Tittocchia e Silvia Siravo, Ottavia Bianchi e l’accompagnamento musicale al pianoforte del maestro Antonio Nasca. Di un’attrice tanto amata e generosa nel sapersi donare al pubblico si conoscono molte cose, ma pochi sanno quanto la Vitti fosse un’appassionata d’arte. Con un quadro “ho un rapporto carnale, me ne innamoro” raccontava Monica. Per vedere una sola opera e per le emozioni capace di procurarle avrebbe attraversato il mondo, e lo faceva davvero. Collezionista raffinata, ricorda con soddisfazione il suo primo acquisto: un quadro di Giacomo Balla. A cui poi si aggiungeranno molti altri. Conosceva personalmente gli artisti, stringeva amicizia con galleristi ed esperti di settore. Una vera passione coltivata con amore e naturale dedizione. Naturale, dunque, è sembrato dedicare all’attrice un omaggio espositivo di arte contemporanea. Polvere di stelle è la suggestione da cui una quarantina di artisti hanno contaminato ognuno secondo la propria ispirazione delle stelle in mostra al Margutta per essere poi battute all’asta; i proventi ricavati saranno destinati a sostenere la messa in scena o in produzione di un testo teatrale o video che abbia proprio lei come soggetto, la grande Monica Vitti. Sarà esposto un abito di scena di Monica Vitti, gentilmente concesso dalla sartoria teatrale The One di Roma. bm