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Termina il 22 gennaio la Mostra dedicata a Domenico Pertica allestita al Vittoriano di Roma
Roma 4 gennaio - La mostra “Domenico Pertica. Un’idea che aleggia su Roma tra giornalismo, impegno e arte”, ospitata al Complesso del Vittoriano dal 20 dicembre 2011 al 22 gennaio 2012, promossa dal Comitato Romano Incremento Attività Cittadine e da Comunicare Organizzando, vuole essere un omaggio a undici anni dalla scomparsa di questo singolare giornalista professionista, pittore, ma anche scrittore e poeta permeato di quella “romanità ” che lo ha portato ad essere uno dei più illustri ed eclettici figli nella Roma del secolo appena trascorso. (leggi tutto)
Il percorso della mostra si snoderà attraverso dipinti sospesi in atmosfere da sogno, “Le Pouponnes”, donne formose, allegre, vezzosamente francesi, un divertito omaggio alla Parigi fin de siècle, la città di Lautrec, Baudelaire, dei bistrots, del cancan e della Belle Epoque; attraverso disegni, articoli di giornale, documenti, oggetti, senza dimenticare il cinema - Federico Fellini, al quale Domenico Pertica era unito da un profondo vincolo di amicizia, lo vuole come attore nei suoi films: Amarcord, Ginger e Fred e E la nave va...; nonchè il celebre “Premio Simpatia”, manifestazione ormai ultraquarantennale, creata insieme ad Aldo Palazzeschi e Vittorio De Sica, assurta ad importante Istituzione della città di Roma che vede premiare personaggi noti, ma anche sconosciuti distintisi con opere degne di plauso e di simpatia. La mostra, che si avvale del patrocinio della Regione Lazio – Assessorato alla Cultura, Arte e Sport -, Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico -, Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali -, è stata organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia, a cura di Marco Fabiano e ed è stata inaugurata martedì 20 dicembre alle ore 18.00 dalla moglie Franca e dalle figlie Laura ed Emanuela.
La Mostra
E’ complicato rintracciare nella storia della Città Eterna, pur nella sua plurimillenaria esistenza, una persona ricca di creatività e impegno civile come Domenico Pertica. Per tale motivo non è stato semplice riunire tutte le sue opere, tra libri, articoli, dipinti, poesie e interpretazioni cinematografiche, nella mostra ospitata nella Sala Giubileo del Complesso del Vittoriano. Si tratta infatti di un’articolata retrospettiva che intende ripercorrere la straordinaria avventura professionale e artistica del singolare e proficuo uomo di cultura, nato nel 1921 e scomparso nel 2000, che ha caratterizzato con il suo impegno e le sue iniziative il panorama sociale e culturale romano, ma non solo. Una prima sezione della rassegna è dedicata all’attività di giornalista, iniziata nel dopoguerra sulle pagine di Momento Sera e poi proseguita con collaborazioni per Il Giornale d’Italia, Paese Sera, L’Unità, Il Messaggero e, per ultimo, La Repubblica. Qui sono raccolti ed esposti numerosi articoli di giornale che testimoniano l’impegno di Pertica nel denunciare, attraverso le pagine della cronaca, un’ingiustizia da riparare, una comunità in difficoltà da aiutare, un monumento da salvare e un quartiere da preservare e risanare. Nella sala più grande trova posto una scelta di dipinti, tutti eseguiti a tempera, che illustra l’altra grande passione di Domenico Pertica, Momo per i tanti amici. Qui sono esposte la serie delle Pouponnes, ironici e divertenti ritratti di immaginarie donnine di un bordello parigino fin de siècle, un’altra dedicata ai gatti, gli animali più amati e nella cui libertà Pertica identificava il suo stile di vita e poi la serie dei dodici Segni del cielo, corredata da brevi poesie composte per l’occasione da Dario Bellezza e Dante Maffia. Interessante e unica la bacheca dove sono conservati i libri pubblicati (i romanzi La Contessa di Roma, Le voci dell’Isola e i documentati libri storici Villa Borghese, Fatti, Fattacci e Personaggi della Roma Umbertina). Proseguendo una ricca selezione di foto, disegni e ricordi documenta l’intensa amicizia che legò Domenico Pertica a Federico Fellini, il quale lo volle anche come personaggio in ben tre film - Amarcord, E la nave va, Ginger e Fred - costruendo per lui parti e caratteri indimenticabili come il “cieco di Càntarel” in Amarcord. Chiude la ricca esposizione una documentazione del Premio Simpatia, ideato in collaborazione con Aldo Palazzeschi e Vittorio De Sica nel 1971, che si assegna ogni anno con successo in Campidoglio.
Cristina Russi
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