Roma, 6 febbraio – C’è anche la bicicletta più famosa del cinema nella mostra con cui Roma rende omaggio a Vittorio De Sica, in assoluto la prima rassegna realizzata per ricordare il celebre regista di Ladri di biciclette, Sciuscià, La Ciociara e molti altri film ancora. “Tutti De Sica” è il titolo dell'evento che dall’8 febbraio al 28 aprile sarà al Museo dell'Ara Pacis: oltre 600 fotografie, 300 fra lettere e documenti originali, e poi costumi di scena, registrazioni e video, locandine originali dei film, oggetti personali. Un percorso multimediale tra immagini e suoni, realizzato grazie al patrimonio di ricordi e agli archivi dei tre figli, Emi, Manuel e Christian, e di Giuditta Rissone e al contributo della Cineteca di Bologna, diretta da Gian Luca Farinelli. Nelle quattro sale in cui si snoda la mostra, divisa in dodici sezioni, c’è tutto il mondo professionale e umano di De Sica. A partire dalle foto di scena, che lo ritraggono insieme ai principali intellettuali del Novecento, da Pirandello a Zavattini a Moravia, o ai più importanti attori del cinema italiano e internazionale dei 157 film in cui è stato protagonista da attore o regista, tutti realizzati tra gli anni Venti e il 1974, anno della sua scomparsa. “Un uomo modesto, anticonformista, che non amava le regole del mondo del cinema”, le parole di suo figlio Manuel alla conferenza stampa di presentazione della rassegna. Eppure quelle regole De Sica le aveva sapute rovesciare per consegnare al mondo il genere nuovo del Neorealismo, un cinema che sapeva parlare dell’Italia senza retorica, che usciva per la prima volta dai teatri di posa per girare in strada. Sciuscià, il film che conquista l’Oscar come miglior film straniero e gli americani (“Il miglior film che abbia mai visto” a detta di Orson Welles), è girato nell’estate del 1942 ed è storicamente, insieme a Roma città aperta e Ossessione, il film che dà inizio al Neorealismo. A vederle le foto di scena, nella sezione “I bambini ci guardano”, dai gesti di De Sica, ai volti degli attori di film indimenticabili - Ladri di bicilette, Miracolo a Milano, Umberto D., Sciuscià, appunto – emerge l’istantanea di un Paese a volte disperato, altre pieno di speranze, ma sempre ricco di umanità. La stessa che aveva contrassegnato l’intera carriera di De Sica, quella di un uomo di spettacolo a tutto tondo, dai suoi esordi nel teatro, alle incisioni discografiche (a partire da Parlami d’amore, Mariù, del 1932), a tutte le sue interpretazioni e direzioni cinematografiche. Un percorso tra le sue vite e i suoi personaggi, fino a un'ultima sala dove trova spazio una riflessione sull'immensa eredità lasciata da Vittorio De Sica. La mostra è promossa da Roma Capitale (assessorato alle Politiche Culturali), con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Direzione Generale per il Cinema) e della Camera di Commercio di Roma, prodotta dalla Fondazione Cineteca di Bologna e ideata da Equa di Camilla Morabito, in collaborazione con l'Associazione Amici di Vittorio De Sica. L'organizzazione è di Zetema Progetto Cultura. Sponsor tecnico 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore. bm per informazioni www.arapacis.it twitter #mostradesica.