Rom 21 setttmre - Il Cous cous fest è il Festival internazionale dell’integrazione culturale, un importante appuntamento che si rinnova da quindici anni, coinvolgendo nella sua atmosfera festosa tutti i paesi dell’area euro-mediterranea e non solo. L’edizione 2012 è in programma a San Vito Lo Capo dal 25 al 30 settembre. Protagonista indiscusso dell’evento è il cous cous, piatto ricco di storia ed elemento di sintesi tra culture, simbolo di apertura, meticcia e contaminazione. Momento centrale e' la gara gastronomica internazionale alla quale partecipano chef provenienti da tutto il mondo. Il cous cous, piatto giramondo, unisce in sé il globale e il locale. Ovunque sia approdato, in giro per il mondo, il piatto ha sposato le caratteristiche del territorio, legandosi profondamente alle tradizioni, religiose e conviviali dei popoli e diventando, volta per volta, maftoul, kseksou, cuscus, cascasa, sekso, kskso, kuskus, kuski, burgul o tabouleh.
Questa tradizionale pietanza a base di semola di grano, cotta a vapore, servita con un bouillon aromatico arricchito del sapore delle verdure di stagione, legumi, aromi e spezie, carne o pesce, rappresenta da sempre il piatto simbolo della cucina maghrebina, specie nei giorni di festa. Il cous cous, nonostante l'eterogeneità delle tradizioni, conserva una natura conviviale: un unico piatto rotondo dal quale tutti possono attingere semplicemente con le mani dopo il rituale Bismallah ("in nome di Dio"), o, al massimo, con pane lievitato prendendo un pezzo di carne o di verdure e formando una pallina con la semola. Il termine cous cous indica sia la "semola" che il piatto completo, nella sua terra d'origine, dal Marocco alla Libia. Questa semola si presta a una varietà infinita di piatti: da quello più semplice con lo smen, un burro "fermentato" e un bicchiere di latte cagliato, ai ricchissimi cous cous delle feste di matrimonio e di ricevimento. Si tratta di una specialità presente in innumerevoli versioni regionali e stagionali dal Marocco alla Libia, dall’Algeria alla Tunisia. Un piatto locale, dunque, il cous cous, ma al tempo stesso globale: non partecipa all’omologazione del gusto ma si esprime in tante e diverse contaminazioni territoriali. bm per infomazioni www.aiol.i