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I vini toscani in Brasile con Enoteca Italiana
Roma 22 agosto - Segnali positivi per il vino italiano anche in Brasile. Dopo il via al progetto ‘contaminazione tra eccellenze italiane e cucina cinese’ a Shanghai, Enoteca Italiana, approda, portando la sua professionalità nella promozione del vino italiano, anche in uno dei maggiori paesi dell’America del Sud. “La Toscana in Brasile” è il nome del progetto svoltosi a fine luglio nelle maggiori città brasiliane con la partecipazione di aziende aderenti al Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, del Consorzio del Morellino di Scansano e altre aziende toscane aderenti alla Cia Toscana. (letti tutto)
Workshop, seminari, conferenze e degustazioni hanno permesso di far conoscere il meglio del made in Tuscany ai più importanti operatori del wine-business del Brasile. “Un lavoro importante. Un successo per il vino italiano in particolare per quello toscano e un grande interesse per le nostre Doc”, spiega Claudio Galletti, presidente di Enoteca italiana. Più di 40 etichette di 15 aziende sono state protagoniste di importanti incontri con operatori del settore, giornalisti di settore e con i responsabili food and beverage dei maggiori ristoranti”. Inoltre gli workshop hanno permesso sostanziose relazioni tra le aziende toscane e gli importatori e operatori brasiliani provenienti da diverse province del Brasile. Un vero e proprio “B2B”, un incontro diretto tra importatore e produttore in un mercato, quello brasiliano, che rappresenta una grande opportunità per i vini italiani. Con un mercato di oltre 190 milioni di possibili consumatori, il Brasile è in prospettiva una realtà di sicuro interesse per i produttori italiani, attestandosi nel 2010 al 4° posto con il 13% dietro a Cile, Argentina e Francia (14%) ma espresse in litri le importazioni dall’Italia sono notevolmente superiori a quelle dalla Francia. L’Italia dal 2005 al 2010 ha mantenuto una crescita costante delle esportazioni verso il Brasile superando nel 2010 10milioni di litri. L’importazione di vino in Brasile è stata in costante aumento negli ultimi 6 anni, grazie in particolare alla valorizzazione del Real, alla mancanza di una produzione diversificata locale e all’aumento del potere d’acquisto. Le importazioni sono state nel 2010 pari a € 195 milioni, equivalente a 71 milioni di litri di vini. Tra il 2005 e 2010, la crescita delle importazioni in valore ha superato la crescita in volumi, mostrando una propensione a migliorare la qualità del consumo. La tendenza per il 2011 è un aumento costante delle importazioni di vini di qualità.
Arianna Catti De Gasperi
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